Continuiamo a parlare di nuove
metodologie didattiche legate alla sfera multimediale.
Questo pomeriggio la mia attenzione è
stata catturata da un articolo che illustra un’esperienza di innovazione
tecnologica-educativa incentrata sull’uso del podcasting.
Effettuando un po’ di ricerche
sull’argomento ho visto che questa nuova metodologia non è del tutto
sconosciuta ai docenti che piano piano stanno imparando ad usarla
sperimentandola e sperimentandosi in prima persona nell’uso innovativo di
queste pratiche.
Cos’è il podcast? Utilizzando un’espressione
di Albert Pian, diremo che il “podcast è una radio che si ascolta, si vede, si
legge e si naviga”.
Per chi fosse curioso e volesse
approfondire l’argomento rimando a dei link che posterò alla fine
dell’articolo. Dirò qui soltanto che mi sembra interessante pensare che uno
strumento del genere, così innovativo e funzionale, possa essere riletto in
chiave moderna e pensato come strumento di promozione e di interazione socio
culturale degli alunni stranieri.
Come ho già avuto modo di dire in un
post precedente, i ragazzi usano oggi delle forme di comunicazione molto
differenti da quelli del passato e si percepiscono come protagonisti attivi
della produzione di contenuti da scambiare e condividere; non a caso, infatti,
ogni giorno si moltiplicano i video caricati su you tube.
L’utilizzo di metodologie informatiche
in ambito scolastico ha lo scopo allora di avvicinare ulteriormente i giovani
alla didattica e rendendoli partecipi raggiungere l’obiettivo di un
apprendimento interessato e coinvolgente, di un apprendimento concretamente
attivo.
Recenti ricerche, fatte in seguito ad un
progetto promosso dal Dipartimento di Scienze dell’educazione e dei processi
culturali e formativi dell’università di Firenze, hanno mostrato che il 42% di
studenti ( su un campione di 55) ritiene più interessante studiare su un
podcast. Un dato altresì interessante e inerente sempre la medesima ricerca,
mostra come questo strumento sia ritenuto utile anche dagli studenti stranieri che lo ritengono uno
strumento “facilitatore”(41%).
A ben pensarci sono tanti gli obiettivi
raggiungibili mediante questa metodologia, di tipo relazionale e disciplinare:
-Gli studenti imparano ad interagire, a
dividersi i compiti e ad autogestire il proprio compito individuale pur avendo
sempre la consapevolezza che il proprio lavoro non è che la tessera di un
puzzle che va a collocarsi in un quadro ben più ampio.
- imparano a rispettare scadenze
- a gestire la propria emotività
- si esercitano all’uso della lingua
orale e scritta
- migliorano la propria dizione e sono
costretti a un confronto quotidiano con la grammatica italiana di cui fanno, a
volte anche inconsapevolmente, un grandissimo uso.
Insomma a ben vedere mi sembra che
questo metodo possa essere considerato come uno strumento assolutamente
positivo nell’ambito della didattica multidisciplinare ed interculturale ma per
l’approfondimento di questo ultimo concetto rimando ad un post che scriverò
appena possibile.
In conclusione vi posto dei link in cui trovate ulteriori considerazione sull'uso del podcast:
Rita
Nessun commento:
Posta un commento